Non è più solo un fenomeno di costume o una di quelle meteore che brillano forte per qualche tempo e poi spariscono nello spazio più profondo. Rat-man a tutti gli effetti si è guadagnato una posizione di tutto rispetto nella cosmogonia del fumetto contemporaneo, fissando in maniera duratura la sua immagine iconica. Non è certamente stato un viaggio liscio e predestinato, ma dopo oltre venti anni la sua presenza così forte testimonia il successo incontestabile del progetto di Leo Ortolani. Non solo ha attraversato le acque agitate dell’editoria moderna, ma ha passeggiato incolume tra i vari cambiamenti di umore di un pubblico sempre meno prevedibile. La fama del più improbabile supereroe di tutti i tempi ha raggiunto vette neppure lontanamente pronosticabili, divenendo un prodotto al quale si accostano lettori di ogni età. Adesso che dichiaratamente si avvicina la fine di un così lungo arco narrativo, in molti trarranno le proprie conclusioni: a noi resta il dovere di prendere atto di aver conosciuto un personaggio che, di certo, non morirà con la sua scomparsa editoriale, ma che anzi proietterà nel mito la sua figura, ingigantendola. Una considerazione inevitabilmente da fare è quella più puramente rivolta allo spirito collezionistico, in quanto gli oltre cento albi della serie “collection” ad esempio, raggiungono valutazioni di tutto rispetto, consegnando al volubile mondo del mercato degli appassionati, una serie che si attesta su cifre interessanti. Insomma, il Ratto ne ha davvero fatta tanta di strada e Collezionando lo omaggia con una mostra dedicata, che esaltando l’aspetto dell’intero “corpus editato”, ripercorrerà attraverso gli albi meno conosciuti, quelli più classici e molte sorprese, questa “bella storia” di fumetto italiano che continua a sorprendere tutti.